città metropolitana bari

La Città metropolitana di Bari rappresenta uno dei 10 enti amministrativi del territorio italiano (città metropolitane) identificati dal decreto legge 95 del 6 luglio 2012 di revisione della spesa pubblica (spending review). Previsto per la prima volta dalla legge 8 giugno 1990, n. 142 (artt. 17-21) sul nuovo ordinamento degliEnti locali, ha trovato nuovo slancio nell'art. 114 della Costituzione della Repubblica Italiana, dopo la riforma dell'ordinamento della Repubblica del 2001 con la modifica del titolo V della Carta Costituzionale

mercoledì 3 aprile 2013

STORIA DI PALESE E SANTO SPIRITO - ORIGINE


C E N N I   S T O R I C I
s u
   P A L E S E

Il primo nucleo urbano dell'attuale Palese sorge quando, nella seconda metà del XVII sec., si diffonde la pratica agraria della concessione in enfiteusi. Appezzamenti di terreni da coltivare sono concessi da parte dei proprietari (enti ecclesiastici o latifondisti residenti nei comuni di Bitonto, Modugno e Bari) in favore dei coloni e contadini nativi dei paesi vicini. A fronte del diritto di godere del fondo altrui e di fare propri i frutti, i coloni assumono l'obbligo di apportare miglioramenti al fondo agricolo e di pagare al proprietario, per un periodo stabilito, un canone periodico rappresentato da una somma di denaro o da una parte della produzione. Col tempo, avendo le possibilità economiche, i coloni incominciano a riscattare il terreno e ad insediarsi stabilmente su  di esso. 
A partire dal 1811, la borgata, per la maggior parte costituita da tipiche abitazioni rustiche con mura di pietra a secco a forma di trullo (pagliare) o a forma di vaso di coccio rovesciato (grastudde), e indicata col nome di Villaggio Riunito o Marina di Modugno, assume il nome di Palese. Con questo toponimo è, infatti, ufficialmente denominata tale località, che con Decreto Reale, a firma di Gioacchino Napoleone (Murat), re delle Due Sicilie, è sottoposta alla circoscrizione giudiziaria del Circondario di Modugno. Nel 1928 il territorio di Palese, delimitato ad ovest dalla via Capitaneo e ad est dalla via Modugno, dalla via Duca d'Aosta e dalla stradella Mangialardo, coincidente, in massima parte, con l'ex territorio dichiarato “promiscuo” fin dal 1511 da Isabella d'Aragona, duchessa di Bari, al fine di consentire lo sblocco a mare al Comune di Modugno,  passa amministrativamente da questo a quello di Bari, a cui già appartiene il territorio di Macchie.
La borgata si consolida su un asse stradale principale definito dall'attuale Corso Vittorio Emanuele (parallela interna della antica via Litoranea) attorno a "polarità" quali il Portico di Papapicco presso Palazzo Capitaneo, l'antica chiesa, l'attuale canonica. Perpendicolarmente a questo asse si sviluppano, secondo una scansione metrica precisa (multipli delle centuriazioni?), decine di vicoli che, in alcuni casi, diventano strade verso il mare o verso la campagna e in altri, rimangono, vicoli ciechi secondo una struttura a "pettine". In realtà, proprio all'intersezione di Corso Vittorio Emanuele con alcune importanti arterie (via Modugno, via Torre di Brencola) si sviluppano particolari nodi di rilevanza architettonica.  


S A N T O   S P I R I T O

Il nucleo urbano dell'attuale Santo Spirito nasce quando nella prima metà del 1800 l'antico “locus Sancti Spiritus”, da secoli appartenente ad un Beneficio Camerale di Patronato Regio per la maggior parte, viene lottizzato e dato in subenfiteusi. I terreni agricoli vengono affrancati, si avvia l'edilizia privata, si erige la chiesa dedicata allo Spirito Santo e  si costruiscono ville patrizie appartenenti alle classi nobiliari e alla ricca borghesia bitontina. La località di Santo Spirito, inserita nell'ager Butuntinus, è ben conosciuta sin dall'epoca romana, perché attraversata dalla via consolare Traiana e perché sede di un piccolo porto utilizzato dalle città interne alla costa per l'esportazione dei propri prodotti agricoli, come attesta la presenza di un relitto di nave romana, carica di anfore, nelle acque antistanti la ex “torre della Finanza”. Il litorale era anche punto di rifornimento di acqua per i naviganti, data la presenza di numerose fonti di acque sorgive. Il geografo e cartografo arabo Edrisi, vissuto nella seconda metà del XII secolo, indica la cala col nome di “burg. gilu, che dicesi pur'. silu” (torre di Silos). Nel 1928 il territorio di Santo Spirito, da secoli appartenente al Comune di Bitonto, entra a far parte del Comune di Bari.



O R I G I N E   DEI    N O M I
Tra mito, leggenda e storia

                  P A L E S E                            

- Negli atti notarili conservati presso l'Archivio della Basilica di San Nicola e quello della Cattedrale di Bari  troviamo indicata, intorno all'XI secolo, una località denominata Palizzo che si ritiene possa indicare, con considerevole probabilità e fondamento storico, quella di Palese. Secondo lo studioso V. A. Melchiorre, che per primo fornisce tale ipotesi, il nome del toponimo trae origine dalla presenza nella zona di palizzate o steccati di legno (lat. palitium), eretti a difesa delle case rurali e delle greggi. Sulla base di una ricerca effettuata dallo storico locale Vito Ricci, la più antica indicazione di tale denominazione risale al 1048. Il riferimento a tale località è presente negli atti del Catasto di Bari anche negli anni e nei secoli successivi con varianti abbastanza simili tra loro (Paliczio, Palisco, Paliso, Palieso). 

- Nella giurisdizione del Vescovo di Giovinazzo è presente in epoca medievale, intorno all'anno 1100, un casale di nome Puzillum. Lo studioso Vito Lozito individua in tale casale il futuro nucleo urbano e la denominazione di Palese.

- Nei pressi di Palazzo Capitaneo è ancora visibile una costruzione ad archi denominata Portico di Papapiccolo, utilizzata nel secolo XVII come luogo di ristoro per viandanti e pastori. Tale “palmento”, secondo lo storico locale Leonardo Del Turco, è gestito da un ignoto oste nativo di Palo del Colle, soprannominato “il Palese”. Da lui potrebbe discendere il toponimo. 

-  Nel Catasto Generale di Modugno, all'anno 1752, è presente nella zona dell'attuale piazza Capitaneo, una Torre Palese, cinquecentesca, così chiamata perchè, posta in altura, risulta visibile da tutto il territorio circostante. L'origine del toponimo Palese potrebbe derivare, secondo alcuni studiosi locali e di Modugno ( Potenza , Milano ed altri), dal nome di tale torre, menzionata, peraltro, anche nell'Atlante Rizzi Zannoni del 1807.

- Sullo scoglio che si protende nel mare denominato La Punta scavi archeologici effettuati nel 1987, diretti dalla Dott.ssa F. Radina, hanno testimoniato la presenza di insediamenti umani risalenti, come già ipotizzato dalle ricerche del Prof. Masellis del 1964, al periodo neolitico (6000 a. C.). I resti affioranti delle fondamenta di un solido edificio di pietra sullo scoglio fanno ritenere che la struttura fosse di notevole importanza.
Si potrebbe ipotizzare che si tratti, visto il suo orientamento nel senso est-ovest, di un luogo di culto, forse un piccolo tempio dedicato, in età antica  ad una divinità agreste pre-romana, la dea Pale, protettrice degli armenti e dei pastori. Al nome di tale divinità (lat. Pal, Pales) potrebbe essere  associato quello di Palese. Ancora negli anni '70 del secolo scorso era facile osservare che prima della tosatura le greggi venivano condotte all'estremità dello scoglio e spinte in acqua per essere lavate, quasi un rito di purificazione  come avveniva durante le Palilie, festa romana dedicata alla dea.

- Una poesia in vernacolo  del poeta palesino Pierino Palasciano fa riferimento ad una improbabile origine mitica del nome legata ad un tragico amore tra Giove e una giovane fanciulla del posto di nome Palese.


S A N T O   S P I R I T O

- Lo studioso Vito Lozito ritiene che a dare il nome alla località non sia stata la presenza nella zona di una chiesa dedicata allo Spirito Santo, ma che, invece, sia stato il “locus” “Sancti Spiritus”, toponimo già anticamente esistente e attestato per la prima volta in un documento del 1261.

- Solo nella prima metà del 1700 si ha certa cognizione che nell'antica chiesetta sita in territorio di Santo Spirito “vicino al mare”, di cui non si conosce la dedicazione, è presente un quadro raffigurante lo Spirito Santo, anche se un racconto riguardante S. Francesco fa riferimento alla presenza, ai tempi del Santo, di una “chieusola” dedicata allo Spirito Santo e ubicata vicino al Castello di Argiro (già Castello Saracino) situato all'estremità occidentale del porto, di cui sono ancora visibili i resti all'interno delle attuali abitazioni.

M&M. Bavaro



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